Finalmente il 26 Aprile è alle porte, e con questa data si inizia a respirare una nuova aria per la ristorazione italiana.
Il Governo ha dato il via libera all’apertura dei ristoranti per le Regioni che si trovano in zona gialla, purché si possa garantire il distanziamento di almeno 1 metro tra tavoli, e questi ultimi siano posizionati in spazi aperti dove il contagio risulta ridotto.
L’ufficialità arriverà solo nei prossimi giorni, si dovrà aspettare quindi venerdì 23 Aprile, data in cui si scoprirà se la Regione Emilia Romagna otterrà la promozione, passando da zona arancione a zona gialla.
La scelta, come abbiamo imparato nei mesi scorsi dipenderà da: l’indice di trasmissione del virus (Rt), il numero di chi è positivo al momento, il numero dei guariti della settimana, e non in ultimo anche i dati dei posti letto e delle terapie intensive occupati dai malati di Covid.
Si prospetta quindi una nuova era per la ristorazione della Romagna, una boccata d’ossigeno e di speranza per chi si è visto chiudere la propria attività senza alcuna possibilità di lavorare. Rimini, come tutta la Romagna guarda questa data con estrema fiducia in vista anche dell’estate 2021 e della stagione balneare.
Tanti italiani non vedono l’ora di potersi godere qualche giorno di relax al mare, ma come sarà la stagione estiva 2021?
Per ora tante ipotesi e poche certezze, se non la voglia di lasciarsi alle spalle questo drammatico periodo e vivere pù serenamente la tanto desiderata estate italiana. Quello che è certo è che quest’anno dalla nostra parte abbiamo i vaccini, per cui la speranza è che la campagna vaccinale prosegua in maniera serrata e si riesca a raggiungere la tanto desiderata immunità di gregge.
Ma come si sta preparando l’Emilia Romagna alla data del 26 Aprile?
I ristoranti al momento possono solo fare servizio di consegna a domicilio e asporto. Dal 26 però tutto potrebbe cambiare. Come sostenuto dal premier Mario Draghi non è certamente un “liberi tutti” ma con alcune regole si potrà riassaporare la libertà di un pranzo fuori casa o una bella cena lungo mare.
Le regole basilari andranno seguite certamente anche dopo questa data, ma quello che è sicuro è che gli italiani avranno più libertà di movimento.
Entriamo nello specifico: quali saranno le regole per chi deciderà di consumare un pasto fuori casa?
Il premier Draghi ha stilato la lista di norme che ci consentiranno di sederci al tavolo e gustare in serenità e sicurezza un pasto lontano da casa.
Ad oggi le regole sembrano poche ma precise: uso della mascherina all’aperto, anche all’interno del ristorante fino a quando non ci si siede al tavolo, no servizio di buffet se non è presente il personale che gestisce gli ordini, e massimo quattro persone sedute al tavolo. Caso a parte se nel tavolo vi sono conviventi, in questa ipotesi il numero massimo di commensali non sarà 4, ma di più.
La prenotazione sarà obbligatoria, in quanto non si potrà sostare fuori dal ristorante. Non esisteranno quindi le file per sedersi a mangiare, in attesa che si liberi un tavolo come accadeva prima della pandemia.
Non sarà possibile consumare cibo e bevande in piedi proprio per evitare assembramenti.
Inoltre, per 14 giorni i ristoratori avranno l’obbligo di tenere un registro dove scrivere i dati di coloro che hanno consumato un pasto nel proprio ristorante. Ciò servirà semplicemente per maggiore sicurezza e rintracciabilità qualora si scoprisse un caso di positività all’interno del locale.
La regola del coprifuoco dalle 22 fino alle 5 della mattina dovrebbe valere sempre, ma per l’ufficialità si dovrà ancora aspettare e avere una maggiore certezza. Al momento quindi si parla di una chiusura dei ristoranti che svolgono servizio al tavolo intorno alle 21.30.
Tutte queste regole verranno applicate ai soli ristoratori che godono di uno spazio all’aperto, coloro invece che non hanno un’area aperta non potranno riaprire il 26 Aprile.
Per quest’ultimi si dovrà, purtroppo, ancora aspettare….