Proprio come ogni anno, qualche settimana, si è tenuta la presentazione della Guida Michelin Italiana, la numero 65 per l’anno 2020.
L’evento, ospitato dal teatro Municipale di Piacenza, ha regalato una serie di piacevoli sorprese ai ristoratori italiani che hanno confermato la loro importante presenza nella scena culinaria globale, l’Italia si pone come seconda al mondo per numero di stelle, trovandosi dietro al Giappone e davanti alla Francia e gode di una crescita rapida e costante per quanto riguarda numero di stelle e competenza degli chef.
Adesso sono ben 374 i ristoranti stellati in Italia, 30 sono i ristoranti “new entry” che quest’anno sono riusciti a conquistare la loro prima stella, si sono distinti 2 ristoranti per aver raggiunto le 2 stelle e vengono riconfermate le 3 stelle per il ristorante Enrico Bartolini al Mudec, portando il totale di nuove stelle a 33, il locale milanese di chef Enrico Bartolini si ritrova ad essere l’unico nuovo tri-stellato di quest’anno e per dei buoni ed apparenti motivi, il ristorante eccelle per la composizione artistica e il gusto unico dei piatti, l’estro e la personalità stravagante dello chef toscano sono percepibili attraverso ogni piatto, dove si mischiano perfettamente tradizione e inventiva, questo cocktail di stili e sapori unito al carattere unico dello chef fanno guadagnare al ristorante un posto d’onore tra i più prestigiosi ristoranti della guida Michelin.
La guida Michelin è pensata ovviamente per chi viaggia, per questo motivo, all’interno della valutazione è presente un ulteriore appunto che indica se un ristorante vale o meno un viaggio a sè oppure un semplice pit-stop.
Il posto che copre l’Italia non è casuale, si annoverano all’interno della guida diverse dichiarazioni che spiegano per cosa si distingue la cucina dei ristoranti italiani: un grosso contributo alla qualità dei piatti viene dato dalle materie prime, l’Italia si è sempre distinta perché possiede una vasta gamma di prodotti unici del territorio e irreperibili altrove, inoltre, la qualità di questi ultimi non fa altro che supportare la costruzione delle ricette più famose della cucina italiana.
Semplicità è la parola chiave, saper seguire secoli di tradizione culinaria che sono sempre stati caratterizzati da piatti semplici fatti di ingredienti freschi, buoni e tipici del territorio. Al tutto si va ad aggiungere l’ingegno degli chef italiani che spesso riescono a prendere la tradizione e a dipingerla con colori diversi, riuscendo a donare nuova vita e un nuovo punto di vista a piatti secolari.