Chi dice Romagna dice buon cibo. Chi vista questa splendida regione infatti rimane incantato dalle prelibatezze che la tavola è pronta ad offrire a chi si prende il tempo, e il gusto, di godersi la vita.
La cucina romagnola d’autunno poi assume profumi e sapori, nonché colori, davvero sensazionali. Chi ha la fortuna di visitare la Romagna d’autunno dovrà per forza gustare alcuni piatti tipici e imperdibili legati sia alla tradizione di questa terra sia ai prodotti stagionali di questo periodo dell’anno.
Si comincia dalla minestra! C’è un detto. Si dice che in ogni casa romagnola che si rispetti la padrona di casa accolga i suoi ospiti con la frase ‘che minestra vuoi?‘.
Eh si, non c’è niente di più gustoso di una calda minestra che allieti le fredde serate autunnali. Per quanto riguarda l’ingrediente principe della minestra non c’è dubbio. La fa da padrona la pasta fresca. Sì, perché in Romagna per dire pasta si dice minestra. Svelato il piccolo arcano, ecco la differenza tra minestra in brodo e minestra asciutta. Cosa mettere nella minestra in brodo? Ma i cappelletti ovviamente! La sfoglia è rigorosamente fatta in casa, e oltre ai famosi cappelletti (conosciuti in altre regioni con il termine tortellini) i piatti tipici dell’autunno in Romagna sono anche le tagliatelle, i maltagliati, chiamati così perché sembrano tagliati alla ‘bell’e meglio’, nonché i ravioli. In ogni zona della Romagna in cui si va si può gustare un piatto di cappelletti tipico.
Ad esempio a Faenza i cappelletti sono pieni di formaggio, mentre in altre zone si preparano con il ripieno di carne. Impossibile stabilire se esista una ricetta unica o originale. Resta solo da gustare un piatto diverso in ogni posto che si visita. Diversa è la questione sui passatelli. Uova, pangrattato, parmigiano e noce moscata, tuffati dentro un delizioso e saporito, nonché nutriente brodo di carne. Questa è la classica ricetta romagnola.
I ravioli alla zucca sono il piatto principe dell’autunno romagnolo!
La zucca è forse l’espressione più tipica e conosciuta, almeno dal punto di vista gastronomico, dell’autunno. I ravioli alla zucca sono quindi l’espressione massima della cucina romagnola autunnale.
Il segreto? Stendere la sfoglia talmente sottile da creare dei ravioli che a malapena contengono la zucca, e dai quali sembra che la zucca stessa stia per saltare fuori per essere mangiata!
La piadina romagnola, il must per tutte le stagioni
È vero, la piadina romagnola si può mangiare ovunque e sempre, ma essendo un alimento molto ricco, si adatta bene al clima autunnale della Romagna.
Non è di certo un’invenzione recente del resto, dato che le sue origini si perdono nella notte dei tempi. I contadini poveri che non potevano permettersi la carne, crearono questa sfoglia fatta in modo semplicissimo.
E per finire in bontà, il vino
Un pasto autunnale che si rispetti in Romagna deve prevedere il vino.
Il vino per eccellenza per l’autunno, accompagnato alle castagne, è dunque la Cagnina.